«Avete il vincitore del Premio Strega, un premio letterario che assegnano ogni anno in questo periodo? Se controlli su internet dovresti trovare qualche notizia.»
Perché ovviamente in sicilia siamo così ignorante da non conoscere il premio Strega... Sigh, ho smesso di sorprendermi, ormai (dopo che il cugino trasferitosi al nord mi ha raccontato che la sua nuova professoressa era convinta che vivessimo in capanne e che non avessimo l'obbligo di frequentare la scuola, non mi stupisco daverro più di nulla). Cris.
Tempo fa mio padre mi ha fatto schiantare dal ridere. ''Eh, pensa i napoletani... non hanno niente eppure sorridono!'' Io non so che idea si sia fatto di Napoli. Davvero, non lo so °__° Comunque i milanesi sono il male, punto.
almeno hanno dato per scontato che avessi internet! A volte succede, pregiudizi accavallati: qualcuno crede ancora che in sardegna non ci siano le strade asfaltate, e che comandino i banditi. In ogni caso, ciao! non so se l'avevo mai scritto, bel blog :)
Permettetemi di illuminarvi: il milanese di turno si comporta così ovunque, non è una questione regionale! Lavoro in una zona turistica altamente frequentata da questa interessante genia e, anche se ci ho fatto il callo, ogni tanto mi sorprendono ancora... B
Invece un'affermazione del genere è sintomo di intelligenza. Ma certo, immagino che nelle librerie del nord chiunque entri per comprare un libro conosce a menadito i nomi di tutti gli autori dall'inizio dei tempi. Scommetto che non esistono adolescenti col cervello in fumo che comprano libri solo perché costretti dall'insegnante, vecchiette che entrano in librerira solo per comprare un libro alla nipotina e non capiscono nulla e persone che leggono solo il Moccia di turno e non hanno mai sentito parlare di nessuno più famoso di Fabio Volo. Sono sicurissima che queste situazioni capitano solamente in Sicilia. Ma per favore, va...
la questione è, purtroppo, tragicomica. il milanese è convinto da secoli, grazie alle istituzioni, ai negozianti eccetera che strombazzano qualsiasi posto e iniziativa come se fossero una novità clamorosa! imperdibile! esclusiva!, che a Milano ci sia tutto (è quasi uno slogan: "a Milano c'è tutto!") e nel resto del mondo conosciuto la gente brancoli nel buio. ergo, sia conseguentemente ad uno stadio di civiltà antecedente che necessita d'essere illuminata dalla luce (molto spesso livida) milanese. la cosa è comica perché genera il tipo umano del bauscia (NB. non tutti i milanesi lo sono, ci tengo a sottolinearlo. i peggiori bauscia sono quelli della provincia, infatti, perché si sentono milanesi e dicono "sono di Milano" quando invece vivono a Besana Brianza o a Cantù)... ma tragica perché per dieci cretini che credono che Milano sia l'ombelico del mondo tutto il resto d'Italia pensa che i milanesi siano tutti così.
(e tralasciamo il fatto che poi non è mica vero che a Milano c'è tutto.)
Fa ridere, ma il poveretto in fondo ha solo cercato di rendersi utile e di essere cortese. Tanti dei suoi clienti, oltre a sembrare ritardati, lo trattano come una pezza da piedi…
"Io non sapere, buana ... qui tante streghe, diavoli potenti ... ma questi 'premi' non sapere dove cercare. Cosa essere internet? Noi gente semplice, buana, quando non sapere qualcosa gettare vergine in vulcano e consultare sciamano."
"Cià, baluba. Ghe pensi mi a purtar la civiltà: quant'è per tutta la baracca?"
semmai purtà (troncamento, solo che a differenza che nel centro e nel meridione noi si allunga la vocale quindi suona come "purtaa") e "'se l'è per tutta la baracca". a Milano abbiamo il "cosa" al posto del "quanto" (soprattutto quando si parla di prezzi: un milanese 99 su 100 dice "cosa costa?", ma anche "cos'hai aspettato?", "cos'è alto quel palazzo lì?").
il cià baluba ci può stare invece (peraltro, mi sono accorta solo al liceo che dire "cià" è totalmente milanese), anche se il bauscia odierno direbbe più "uè africa".
preciso perché il mio linguaggio e il mio dialetto mi sono cari. (lo sarebbe anche il calatino, se avessi avuto una nonna da cui apprenderlo)
grazie per le precisazioni, i dialetti (o le lingue) sono sempre molto più belli di come vengono rappresentati negli stereotipi come quello che avevo proposto e che non aveva davvero nessuna pretesa filologica:) ma solo riprendere (male, peraltro) certe scenette alla Gino Bramieri o Renato Pozzetto. E poi più che un milanese volevo ritrarre, appunto, il 'bauscia alla Zampetti' preso peraltro in giro dall'interlocutore che si finge un selvaggio per assecondarne l'ignoranza spocchiosa. Fai bene ad amare la tua lingua, e io rimpiango che nella mia famiglia si siano un po' perse radici culturali tanto preziose. Saluti
ahahahahah!!!
RispondiEliminase non sai cos'è internet possiamo spiegartelo noi.
"noi" i milanesi.
Eliminaperché io sono catanese, eh?
Perché ovviamente in sicilia siamo così ignorante da non conoscere il premio Strega...
RispondiEliminaSigh, ho smesso di sorprendermi, ormai (dopo che il cugino trasferitosi al nord mi ha raccontato che la sua nuova professoressa era convinta che vivessimo in capanne e che non avessimo l'obbligo di frequentare la scuola, non mi stupisco daverro più di nulla).
Cris.
Tempo fa mio padre mi ha fatto schiantare dal ridere.
RispondiElimina''Eh, pensa i napoletani... non hanno niente eppure sorridono!''
Io non so che idea si sia fatto di Napoli. Davvero, non lo so °__°
Comunque i milanesi sono il male, punto.
per me il male è altro...
Eliminaalmeno hanno dato per scontato che avessi internet! A volte succede, pregiudizi accavallati: qualcuno crede ancora che in sardegna non ci siano le strade asfaltate, e che comandino i banditi.
RispondiEliminaIn ogni caso, ciao! non so se l'avevo mai scritto, bel blog :)
Permettetemi di illuminarvi: il milanese di turno si comporta così ovunque, non è una questione regionale! Lavoro in una zona turistica altamente frequentata da questa interessante genia e, anche se ci ho fatto il callo, ogni tanto mi sorprendono ancora...
RispondiEliminaB
-- Perché ovviamente in sicilia siamo così ignoranti --
RispondiEliminaOddìo, a leggere gli episodi raccolti qui tanto istruiti non sembrate proprio
Invece un'affermazione del genere è sintomo di intelligenza.
EliminaMa certo, immagino che nelle librerie del nord chiunque entri per comprare un libro conosce a menadito i nomi di tutti gli autori dall'inizio dei tempi. Scommetto che non esistono adolescenti col cervello in fumo che comprano libri solo perché costretti dall'insegnante, vecchiette che entrano in librerira solo per comprare un libro alla nipotina e non capiscono nulla e persone che leggono solo il Moccia di turno e non hanno mai sentito parlare di nessuno più famoso di Fabio Volo. Sono sicurissima che queste situazioni capitano solamente in Sicilia.
Ma per favore, va...
Cris.
Se non tisturbo, ci sarebeb un premio da ritirare nel mio blog.
RispondiEliminaRaffaella
Dovevi rispondergli in tono sdegnato 'Neanche per sogno, vendiamo solo Pirandello e Camilleri' :D
RispondiEliminaAdri
È come entrare dal tabacchino e fare un disegno per spiegare com'è un pacchetto di Marlboro
RispondiEliminala questione è, purtroppo, tragicomica.
RispondiEliminail milanese è convinto da secoli, grazie alle istituzioni, ai negozianti eccetera che strombazzano qualsiasi posto e iniziativa come se fossero una novità clamorosa! imperdibile! esclusiva!, che a Milano ci sia tutto (è quasi uno slogan: "a Milano c'è tutto!") e nel resto del mondo conosciuto la gente brancoli nel buio. ergo, sia conseguentemente ad uno stadio di civiltà antecedente che necessita d'essere illuminata dalla luce (molto spesso livida) milanese.
la cosa è comica perché genera il tipo umano del bauscia (NB. non tutti i milanesi lo sono, ci tengo a sottolinearlo. i peggiori bauscia sono quelli della provincia, infatti, perché si sentono milanesi e dicono "sono di Milano" quando invece vivono a Besana Brianza o a Cantù)... ma tragica perché per dieci cretini che credono che Milano sia l'ombelico del mondo tutto il resto d'Italia pensa che i milanesi siano tutti così.
(e tralasciamo il fatto che poi non è mica vero che a Milano c'è tutto.)
Suvvia, non sono tutti così i Milanesi, ma è ovvio che lo stereotipo "fa più ridere".
RispondiEliminaAd ogni modo, secondo me, ha detto così perché non aveva idea di chi l'avesse vinto quest'anno!
Chiaro, infatti i bauscia visti da fuori fanno ridere.
EliminaVisti da dentro, dopo un po', scatenano l'istinto al lanciafiamme.
Fa ridere, ma il poveretto in fondo ha solo cercato di rendersi utile e di essere cortese. Tanti dei suoi clienti, oltre a sembrare ritardati, lo trattano come una pezza da piedi…
RispondiElimina"Io non sapere, buana ... qui tante streghe, diavoli potenti ... ma questi 'premi' non sapere dove cercare. Cosa essere internet? Noi gente semplice, buana, quando non sapere qualcosa gettare vergine in vulcano e consultare sciamano."
RispondiElimina"Cià, baluba. Ghe pensi mi a purtar la civiltà: quant'è per tutta la baracca?"
(tanto per giocare sugli stereotipi:))
semmai purtà (troncamento, solo che a differenza che nel centro e nel meridione noi si allunga la vocale quindi suona come "purtaa") e "'se l'è per tutta la baracca". a Milano abbiamo il "cosa" al posto del "quanto" (soprattutto quando si parla di prezzi: un milanese 99 su 100 dice "cosa costa?", ma anche "cos'hai aspettato?", "cos'è alto quel palazzo lì?").
Eliminail cià baluba ci può stare invece (peraltro, mi sono accorta solo al liceo che dire "cià" è totalmente milanese), anche se il bauscia odierno direbbe più "uè africa".
preciso perché il mio linguaggio e il mio dialetto mi sono cari. (lo sarebbe anche il calatino, se avessi avuto una nonna da cui apprenderlo)
grazie per le precisazioni, i dialetti (o le lingue) sono sempre molto più belli di come vengono rappresentati negli stereotipi come quello che avevo proposto e che non aveva davvero nessuna pretesa filologica:) ma solo riprendere (male, peraltro) certe scenette alla Gino Bramieri o Renato Pozzetto. E poi più che un milanese volevo ritrarre, appunto, il 'bauscia alla Zampetti' preso peraltro in giro dall'interlocutore che si finge un selvaggio per assecondarne l'ignoranza spocchiosa. Fai bene ad amare la tua lingua, e io rimpiango che nella mia famiglia si siano un po' perse radici culturali tanto preziose. Saluti
EliminaImmaginavo, faceva molto Pozzetto infatti. ;)
EliminaMa poi, voglio dire, c'è anche la fascetta sulla copertina! Ah, i bauscia :)
RispondiEliminaIo in realtà sono curioso di sapere la risposta!
RispondiEliminaAh Stefano, sei stato linkato nel mio blog.
RispondiEliminaLa risposta è stata porgergli il libro di Piperno con sopra una enorme fascetta rossa recante la scritta "VINCITORE DEL PREMIO STREGA".
EliminaS
Epico :D
Eliminaun saluto da una milanese offesa....:-((
RispondiEliminaMah, vabbé, dài, non sapeva fosse un premio importante. Non siate crudeli, adesso.
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