Cliente: "Ciao gioia (sic), avete…" (controlla sullo smartphone) "La principessa che ama le favole?"
Io: "Vediamo… No, e non possiamo nemmeno ordinarlo. È sicura che il titolo sia quello?"
Cliente: "Certo."
Io: "Non sarà forse La principessa che credeva nelle favole?"
Cliente: "No, no. Il titolo me l'hanno dettato per telefono con il libro davanti, capisci, gioia? Deve essere quello."
Io: "Be', magari si sono sbagliati, càpita. In commercio con quel titolo non risulta niente."
Cliente: "Ma ti dico che questa mia amica ce l'aveva in mano! Se non è in commercio dove l'ha trovato lei quel libro? Nell'uovo di Pasqua?"
Buona domenica, gioia
RispondiEliminaSon tutti con 'sti smartphone in mano (il nuovo ciuccio!), poteva fare una foto alla copertina e inviarla ...
RispondiEliminaPrincipesse, appunto.
RispondiEliminaCiao, Stefano, buona domenica :)
L'idea di aver sbagliato non viene mai presa in considerazione?
RispondiElimina(In realtà togliamo pure il punto interrogativo...)
Principesse degne del principe azzurro analfabeta ma palancaro.
RispondiEliminaDall'uovo di pasqua, si, esattamente da dove è uscita anche lei.
RispondiEliminaAl secondo gioia l'avrei presa a pugni.
RispondiEliminaSegui un corso zen?
Ma probabilmente anche al primo!! :D Del resto una che comincia la conversazione con "Ciao Gioia" non può essere granché promettente..
EliminaInfatti l'unica gioia stava nel tramortirla.
EliminaCiao Gioia... uno può anche fermarsi lì.
RispondiEliminaHer@
RispondiEliminaCiao Gioia? CIAO GIOIA?
Già una persona che si rivolge così agli altri è di per sè cafona. A prescindere!
c'è sempre il metodo Bugs Bunny: pezzo di carta, titolo come lo vuole il cliente, scotch a tenere e via.
RispondiElimina'na gioia ogni tanto.